Santuario dell’ombra

Autore: Aurora Ascher

Casa editrice: Ne/oN

Data di pubblicazione: 11 settembre 2024

Genere: Fantasy, Romance

Numero pagine: 384

Saga: Elemental Emergence 1

Trama
Scrittura
Personaggi

Trama

Per gli umani, il circo di Salizar è un luogo di mistero e meraviglia. Per Harrow, è il luogo dove nascondersi da coloro che hanno massacrato il suo clan. Un rifugio dove può camuffare sia le sue capacità che la sua vera identità. Finché non arriva lui. Lui che non ricorda chi o cosa sia. Raith è una misteriosa creatura alata che ha perso la memoria, ha il corpo nero come la notte (o come il vuoto), e l’iride dei suoi occhi è un cerchio di fiamme. Sa solo di essere un mostro. Ma Harrow si sente immediatamente e inspiegabilmente attratta e attirata da lui, e sa che l’unico modo per tenerlo al sicuro è abbandonare il circo. Per ogni segreto svelato, un’ombra del passato di Harrow si dissipa esponendola a un nemico che non si fermerebbe davanti a nulla per ottenere la sua vendetta su di lei. Raith non è quello che sembra ed è ora che tutti capiscano che neanche Harrow lo è.



“Improvvisamente
quell’oscurità la infastidì. L’oscurità era il luogo in cui si nascondeva
l’ignoto. L’oscurità era l’origine dei cambiamenti indesiderati.”

Santuario dell’ombra

Recensione

Harrow è una giovane donna che lavora in un circo itinerante, guidano dal misterioso stregone Salizar. Il circo non attira sempre apprezzamento, anche perché composto da Elementali, ossia creature particolari, con poteri e caratteristiche uniche e incredibili. Ma Harrow si sente al sicuro tra i tendoni del circo, soprattutto quando fa il suo spettacolo, ovvero legge il futuro ai clienti. La ragazza è infatti una Veggente, l’ultima rimasta della sua specie, che anni prima è stata sterminata per ordine di una crudele regina: Furie. Ha anche stretto amicizia con Malaikah, una trapezista Ibrido. Nessuno sa la vera natura di Harrow, nessuno sa che lei è l’ultima Veggente e che il potere dell’Acqua guida le sue decisioni e le sue visioni. Una notte, al circo viene portato da Salizar un prigioniero: Raith. Alto, bello, con la pelle nera, gli occhi di fiamma e delle enormi ali, Raith sembra in tutto e per tutto un wraith, proprio le creature che hanno sterminato le Veggenti. Ma Harrow è certa che non sia così. Inizia ad avvicinarsi a Raith e i due in breve tempo si rendono conto di sentirsi attratti l’uno dall’altra, perciò l’obiettivo di Harrow diventa liberare Raith dalla sua prigionia e fuggire insieme a lui, abbandonando il suo mondo e il suo luogo sicuro.

Attirata da una trama intrigante e da una cover meravigliosa, ho deciso di leggere “Santuario dell’ombra” di Aurora Ascher, ma devo ammettere che me ne sono pentita dopo un venti per cento. L’ambientazione del circo mi attira sempre moltissimo, ma qui non viene vissuto ne descritto, come non sono pervenuti gli artisti, i circensi, tranne appunto la protagonista, la sua amica Mal, Salizar e un suo aiutante. L’inizio del libro, come dicevo, è stato piacevole. Si parte subito con un attacco al circo da parte delle persone della città, contrarie all’arrivo degli Elementali, coinvolgendo il lettore e tenendolo con il fiato sospeso. Ma la magia finisce subito. Questa disputa, questo odio delle persone verso ciò che è diverso e unico, finisce qui, con la prima scena. Non viene minimamente approfondito o ripreso nel corso del libro. Sapete quando si dice “nascondi il tesoro sotto gli occhi di tutti”? Bene, perché Harrow, l’ultima Veggente rimasta in vita, scappata dopo lo sterminio del suo clan, rifugiatasi nel circo apposta per nascondersi e non far sapere a nessuno che una veggente è riuscita a sopravvivere che fa come spettacolo? La veggente! Tra l’altro fingendo di non sapere per certo il futuro che legge ai clienti. Già questo fatto mi ha confusa enormemente, perché non capivo se era un’idea geniale o se in quel paese non sono particolarmente svegli. Ma questa non è l’unica cosa insensata che la protagonista fa o pensa: veniamo al momento in cui conosce Raith, il protagonista maschile.

ATTENZIONE SPOILER: per potervi parlare nel dettaglio del libro ho bisogno di fare degli spoiler importanti.

L’uomo è nell’aspetto identico ai wraith, le creature d’ombra che avevano sterminato il clan delle Veggenti. Pelle nera, occhi fiammeggianti, ali, alti e possenti. L’unica differenza è che i wraith sono incorporei, Raith invece no. Malaikah, come Salizar, credono che lui sia un wraith, ma Harrow è certa di no. Ne è così convinta, che decide di liberarlo e fuggire insieme a lui, anche perché se ne sente irrimediabilmente attratta. Infatti in quattro e quattr’otto i due si innamorano follemente. La protagonista, dopo una vita celata dietro il tendone del circo, lascia tutto e abbandona la sicurezza per scappare con un essere misterioso che ha l’aspetto delle creature da cui è fuggita per tutta la vita e che alla fine si rivela, indovinate un po’: proprio un wraith! Sono io, o è molto insensato? Harrow con l’aiuto di Malaikah riesce a far fuggire Raith, non senza difficoltà e i due si rifugiano in una taverna nella città di Allegra. Mal li lascia soli, per tornare al circo e ritardare il più possibile la scoperta della fuga dei due. Da qui, dal momento esatto in cui Harrow e Raith restano soli nella stessa stanza, iniziano un susseguirsi di scene erotiche prive di emozione, di ragione, di logica. Se uno scappa, teoria vuole che stia alla taverna e poi vada via, verso una meta segreta e sicura. Invece i due restano giorni a fare sesso, null’altro. E noi lettori ce lo leggiamo tutto, questo sesso incredibilmente dettagliato ed esplicito. Chi adora le scene spicy apprezzerà sicuramente, io personalmente alla terza di fila ho alzato gli occhi al cielo. Ma poi che succede? Malaikah viene scoperta subito da Salizar che inizia con la prima di una serie di spiegazioni che rallentano enormemente la trama annoiando il lettore. Da questo momento fino all’ultimo trenta per cento del libro abbiamo un alternarsi di spiegazioni storiche dei personaggi e scene spicy dei protagonisti. Non veniamo a scoprire tutti gli intrighi, le lotte, la verità poco a poco, tramite avvenimenti, dialoghi, nuove conoscenze. No, tutto viene raggruppato in vari sproloqui per poi passare alla successiva scena spicy. Finalmente Harrow riceve una notizia che sciocca lei ma non noi, che avevamo capito tutto dalla seconda pagina: Raith è davvero un wraith! Harrow scappa sconvolta dalla stanza della taverna per tornare al circo. Ma lì altre verità stanno per essere svelate e tutto sta per ribaltarsi nuovamente.

La scrittura la salvo fino a metà libro. Inizia subito con un attacco al circo, poi procede con il presentarci Harrow. Anche il modo in cui ha introdotto Raith mi è piaciuto: infatti lo vediamo come una misteriosa creatura nel deserto, che seguiamo nel viaggio fino al mercato dove i suoi carcerieri tentano di venderlo. Non ci viene spiegato troppo, il che l’ho trovato un bel modo per tenere il lettore con il fiato sospeso e fargli sorgere dubbi e domande. Il libro è strutturato con due punti di vista che si alternano e ci raccontano la storia, quelli di Harrow e Raith. La trama è piena di buchi, di cose spiegate malissimo e insensate, ma soprattutto incoerenti, come Harrow che molla tutto, tutta la sua vita e le persone che l’hanno aiutata, per scappare con una creatura palesemente pericolosa che ha conosciuto poco prima. Voleva essere romantico, il famoso “amore a prima vista”, ma descritto così è risultato solo molto incoerente. Il loro innamoramento è stato troppo veloce, senza crescita, senza emozione. Anche il potere dell’Acqua di Harrow viene nominato spessissimo ma mai approfondito completamente.

Ho già parlato dei due protagonisti, ma ora voglio concentrarmi sugli altri personaggi. Non sono numerosi e quasi nessuno appartiene all’ambiente del circo. Molto più interessanti dei protagonisti sono Malaikah e Ouro, due Ibridi, oltre allo Stregone Salizar. Tutti gli altri personaggi, chi più e chi meno, restano troppo sullo sfondo, non vengono approfonditi. rimangono il tempo di spiegare qualche antico avvenimento e poi spariscono. Alla fine abbiamo un colpo di scena che però non risolleva tutto il resto. I buoni in realtà sono cattivi, i cattivi sono buoni, no invece sono davvero cattivi… una gran confusione. La protagonista resta manipolabile fino alla fine, non mostra carattere, forza, nulla. Piatta e noiosa, anche abbastanza sciocca e ingenua. Il finale aperto mi ha fatto capire che questo è un primo volume, ma comunque non è perdonabile la trama che fa acqua da tutte le parti, i personaggi non approfonditi e l’ambientazione completamente ignorata. Mi dispiace molto fare questa recensione negativa, ma purtroppo il libro non si salva con qualche nota positiva. “Santuario d’ombra” è una gigantesca occasione sprecata.

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